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Ricordo la sorpresa provata nello scoprire che le melanzane stentarono ad affermarsi in Italia perché considerate nocive, capaci di provocare turbe psichiche e intestinali. Curioso come moltissimi prodotti che oggi sono parte imprescindibile della nostra cucina (pomodori, patate su tutti) abbiano incontrato inizialmente grandissime resistenze.

La melanzana compare in Italia con gli Arabi, che la chiamavano badinjan: da noi fu subito aggiunto il prefisso mela-, come avveniva spesso per i frutti provenienti da oriente (come melograno, mela cotogna, melangolo) oppure per la sua forma rotondeggiante come quella di un pomo, e da qui il nome attuale.
In alcune zone, invece, fu chiamata petonciano, forse una traslitterazione più immediata dell’arabo badinjan, e capita ancora di sentirle chiamare così.
Alcuni, poi, pensano che il termine melanzana mascheri l’antica credenza che si trattasse di un malum insano, ossia un pomo cattivo, nocivo.

Perché la povera melanzana abbia avuto questa fama, è presto detto. Innanzitutto è risaputo che nel frutto non maturo, nelle foglie e nel gambo si trovano tracce di un veleno chiamato solanina e già questo basterebbe a volerne stare lontani, se non si è più che certi di come mettere fuori uso questa sostanza. È poi possibile che inizialmente si provasse a consumarle crude, con conseguenti episodi di mal di pancia di vario genere. Una volta affettate, poi, si anneriscono molto velocemente e questo, in un tempo di grandi ubbie e grandi simbologie come era il Medioevo, era certo considerato come opera del maligno.

Una curiosità: alcune varietà diffuse nel XVIII secolo erano bianche o giallastre, tanto da ricordare delle grandi uova d’oca. E questo spiega il nome che assunsero in Inghilterra: eggplant (pianta da uova).

Polpette-di-melanzane

Per celebrare la Settimana della Melanzana del Calendario del Cibo, di cui è ambasciatrice la splendida Marina Bogdanovich (Madamoiselle Marina) ho deciso di proporre una ricetta cui sono molto affezionata, una delle più vecchie del blog, vestita a nuovo per l’occasione.
A suo tempo la trovai tra le pagine di Piatti coi tacchi, che la proponeva come una ricetta di famiglia diffusissima al Sud in mille versioni. Fu l’occasione di conoscere rispettivamente i nostri blog, e poi di conoscerci di persona. E queste polpette, per me, sono irrimediabilmente legate a lei, che spero di aver occasione di rivedere.

Rispetto alla versione iniziale ho scelto il formato mignon, che le rende perfette come fingerfood da aperitivo e ho aggiunto dei pinoli per vivacizzare, visto che le polpette rimangono abbastanza morbide. Io le ho cotte in forno, ma la ricetta originale prevedeva di friggerle e ve lo consiglio caldamente: saranno ancora più buone!
Per servirle, infine, ho fatto una salsina di yogurt e formaggio fresco e aggiunto tanto basilico.

polpette di melanzane-3


Polpettine di melanzane al forno

Porzioni: 6       Tempo di preparazione: 30′      Tempo di cottura: 45′ + 15′

Ingredienti

600 g di polpa di melanzana (2 melanzane scure grandi)
100 g di pecorino grattugiato
5-6 cucchiai di pangrattato circa
1 uovo
60 g di pane raffermo
100 ml di latte
3 cucchiai di pinoli tostati
1 spicchio d’aglio
basilico
sale e pepe
olio extravergine di oliva

per servire
150 g di formaggio fresco spalmabile
80-100 g di yogurt bianco magro
pinoli
basilico

polpette di melanzane-1

Mondate le melanzane e dividetele in quattro spicchi. Mettetele in una teglia rivestita di carta da forno, copritele con un foglio di carta alluminio (non è necessario che sia perfettamente sigillato) e infornate a 200° per 45′ circa; sarà il momento di toglierle quando, bucandole con la forchetta, risulteranno morbidissime.
Spezzettate il pane raffermo, mettetelo in una ciotola e versatevi sopra il latte portato a bollore con 50 ml di acqua, rimestando con una forchetta per farlo ammorbidire. Se necessario, aggiungete altro liquido ma senza inzupparlo troppo.
Quando le melanzane si saranno raffreddate, togliete la buccia con un coltello) e passatele al mixer con l’uovo, l’aglio tritato, una decina di foglie di basilico e il pane strizzato dal liquido in eccesso.
Unite il pecorino, i pinoli, sale e pepe, e tanto pangrattato quanto serve ad ottenere un composto abbastanza consistente. Fate riposare in frigo qualche ora (meglio se tutta la notte).
Formate delle polpette con le mani e disponetele in una teglia foderata di carta forno e unta sul fondo con un po’ di olio. Spennellate con poco olio la superficie delle polpette e cuocete a 180° in modalità ventilata finché non saranno dorate.

polpette di melanzane-6

Fonti:

  • http://www.my-personaltrainer.it/Foto/Melanzane/Melanzana_Etimologia.html
  • http://www.lastampa.it/2014/07/06/cronaca/rubriche/saper-spendere/storia-della-melanzana-una-mela-non-sana-6mJkUWzh21CJCeLBYSrdKP/pagina.html

 

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7 Comments

  1. Ghiottissime! Ps. Il tuo blog ha una qualità di immagini e ricette che mi piace sempre di più 🙂

    • Grazie Viv!! Sei troppo cara! 😀

  2. Molto interessanti queste curiosità sulle melanzane!
    Le polpettine, in particolare quelle di melanzane, sono sempre graditissime!

  3. guarda che io penso che noi due eravamo due sorelle (io leggermente più grande, ma poco eh…) separate alla nascita…anch’io ho messo la polpetta di melanzane nel post ufficiale ! uguale ma peccaminosamente fritta…quanto sono buone !!!

    • Sì, Marina, ho visto…e ho pensato la stessa cosa!! 🙂

  4. Adorabili (io le preferisco al forno) come adorabile è la presentazione e quella elegante “salsina” di accompagnamento.
    Un abbraccio!

    • Forno forever 😀 L’elettrodomestico più usato di casa mia!
      Un bacio!


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Sono Alice, toscana, grande camminatrice e lettrice indefessa, sempre con la testa tra le nuvole.
Ho una passione sfrenata per i dolci – soprattutto torte da credenza e biscotti – che cerco di bilanciare dedicandomi anche a piatti salati, preparati con tante verdure di stagione e prodotti locali.
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